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venerdì 7 novembre 2014

FOTOVOLTAICO: IL GSE SOSPENDE I PAGAMENTI



Fotovoltaico: il GSE sospende i pagamenti.

Nel post precedente del 27 luglio 2014, il Blog aveva segnalato le perverse  ricadute sulle famiglie FV e le PMI (piccole-medie-imprese) del decreto Tagliaincentivi varato in data 24 giugno 2014.
Il post si concludeva allertando i fotovoltaici, per i controlli e relative sanzioni, con cui avrebbero potuto essere vessate le famiglie FV e le PMI, dal malcelato scopo governativo di fare cassa su chi aveva investito i propri risparmi nelle energie rinnovabili, essendo chiaramente questa la scellerata finalità del Decreto Legge in questione.
Sarà un caso, una famiglia che vive al Nord, mi ha informato di aver ricevuto una lettera da GSE spa (la società statale che paga gli incentivi delle rinnovabili), che comunicava la sospensione dei pagamenti dopo un controllo discrezionale.
Questo il testo – inquietante - della lettera del GSE:

 “...Il GSE sulla base della richiesta di ammissione agli incentivi presentata da codesto Soggetto Responsabile, ha riconosciuto all'impianto in oggetto i benefici previsti dalla normativa di settore, ivi inclusa la maggiorazione delle tariffe incentivanti per impianti realizzati con componenti prodotti all'interno dell'Unione Europea (+10%, ’art. 14, comma 1 lettera d), DM 5-5-2011, ndr)
Si rappresenta tuttavia che nell'ambito degli ulteriori controlli di competenza, sono emerse gravi irregolarità in merito alla effettiva provenienza (sito di produzione c/o certificazioni) dei moduli di marca Z---------------- xxx e modello XXX xxx, utilizzati per la realizzazione dell'impianto in oggetto, così come risultato dalla documentazione trasmessa a suo tempo nell'ambito della richiesta di ammissione agli incentivi e della relativa istruttoria.
Data la numerosità e la diffusione riscontrata sull'intero territorio nazionale del grave fenomeno sopra descritto, il GSE sta provvedendo a sospendere i procedimenti ancora in corso, nonché l'efficacia delle convenzioni già stipulate, laddove presso gli impianti siano risultati installati moduli della summenzionata tipologia, dandone segnalazione alla competenti Autorità al fine di accertare eventuali illeciti.
Tanto premesso il GSE comunicala sospensione dell'erogazione degli incentivi riconosciuti sulla base della convenzione n°...”

 
Infatti il GSE dice che le irregolarità sono molto diffuse sul territorio nazionale, numerose e gravi. Tanto gravi da far sospendere immediatamente gli incentivi, in attesa di doverli restituire se, davanti a un tribunale, a cui la famiglia fotovoltaica (pardon, il soggetto responsabile) dovrebbe presentare  ricorso, dovesse avere torto.
E’ chiaro dunque che questa semplice comunicazione, oltre a togliere i soldi,  costringe le famiglie FV a ricorrere ad un legale e a farsi carico delle relative spese (da notare:  in trasferta, dato che il GSE, con sede legale a Roma, dovrà obbligatoriamente essere citato presso il Tribunale di Roma).
Tradotto in soldoni, vuol dire che le Famiglie FV si sono accollate di pagare per un unico giudizio, 2 avvocati: quello di fiducia e quello domiciliatario in Roma.
Aggiunge il GSE che, per questi fatti gravi, scatta anche una “... segnalazione alle competenti  Autorità al fine di accertare eventuali illeciti”; illeciti che   -essendo al plurale-   lascerebbero intendere più fronti, come ad es. quello penale, civile, amministrativo, fiscale, etc. etc.
Questa sarebbe la scaletta completa delle azioni a disposizione del GSE :

  1. denuncia penale
  2. RICHIESTA DANNI CIVILI
  3. VERIFICA FISCALE (PER ES. nel caso di mancato accataSTAMENTO DELL’IMPIANTO)
  4. SANZIONE PECUNIARIA DA AEEG ( infatti la protervia dei burocrati nei confronti di noi sventurati fotovoltaici, si spinge nel dare la possibilità all’Authority di multarci per i fatti gravi accertati dal GSE (v. art. 2, comma 20, lettera c) della Legge 481/1995)...
Secondo il GSE, la colpa della famiglia di cui sopra,  è l’aver lucrato un 10%, dal momento che  la ditta installatrice, ha realizzato il suo impianto con componenti non prodotti in UE almeno nella misura del 60%.  Ma chi valuta discrezionalmente questa percentuale?   Giustappunto il GSE attraverso sue regole applicative (per i curiosi e scrupolosi l’intero testo è QUI.

La lettura di tutto il cap. 4.5 è estremamente desolante per chi non è un tecnico ma è, come la famiglia della segnalazione - e tutti noi, un Soggetto Responsabile.

Ma responsabile di cosa?  Di aver installato un impianto FV e averlo pagato?
Dice ad es. il cap. 4.5.1.1
Moduli fotovoltaici
Affinché la voce di costo relativa ai moduli fotovoltaici possa essere ricondotta ad una produzione UE/SEE deve essere verificata una della seguenti due condizioni:
all’interno del sito di produzione ubicato in un Paese dell’UE/SEE devono essere state effettuate almeno le lavorazioni riportate in tabella 4;


Moduli in silicio cristallino

Moduli in film sottile (Thin film)

Stringatura celle

Processo di deposizione

Assemblaggio/Laminazione

Assemblaggio/Laminazione

Test elettrici

Test elettrici
La tab. 4 riguarda, infatti le fasi di lavorazione dei moduli per il riconoscimento della maggiorazione...
Chi di noi, come Soggetti Responsabili, ha mai potuto verificare per es. la documentazione tecnica relativa alla stringatura delle celle o alle laminazioni delle stesse?
Quanti di noi – Soggetti Responsabili – sono in grado di leggere ed interpretare le schede teniche dei nostri pannelli fotovoltaici? Solo gli ingegneri e (non sempre) gli installatori conoscono queste finezze e allora ci si può chiedere: “ Come mai  la famiglia FV  venga denominata come “SOGGETTO RESPONSABILE”?”
E' solo per privarla dei risparmi investiti, ma in che Stato viviamo?
Ma c’è di peggio, come può essere che una ‘truffa’ inconsapevole del 10% possa provocare alla famiglia FV la perdita di tutto il 100% degli incentivi?
Il GSE definisce quelle della lettera (il citato +10%) IRREGOLARITà GRAVI, ma in realtà è la legge a qualificarle come tali.
Sarà un caso, ma il DM 31-1-14, nell’all. 1, fa un bell’elenco delle VIOLAZIONI RILEVANTI’ (QUI).
Tutto, magari, anche condivisibile. Ma del +10%  della famiglia fotovoltaica della segnalazione,  non c’è traccia nell’allegato, quindi si potrebbe concludere, che non è una violazione rilevante.
Invece no.
L’art. 11 di questo decreto dice che si intendono violazioni non gravi quelle che comportano un vantaggio INFERIORE al 10%, ma se tu tocchi, per combinazione, proprio il 10%, allora devi restituire tutto. Il caso della famiglia fotovoltaica della segnalazione, appunto.
Sorge allora il dubbio che tutto sia stato accuratamente congegnato ai danni delle famiglie FV:
-la causa legale solo a Roma
-il SOGGETTO RESPONSABILE
-il 10% con la perdita del 100%
Il tutto con la ‘strana’ dimenticanza del Ministero di non avere previsto, per la famiglia FV, forme di opposizione al GSE diverse dalla vertenza legale, o il ricorso al TAR contro le sanzioni di AEEG (Autorità per l’energia elettrica e il gas).

E poi,  in queste condizioni, c’è chi sostiene che non hanno ucciso il fotovoltaico!

Alessandra

domenica 27 luglio 2014

HANNO UCCISO IL FOTOVOLTAICO

HANNO UCCISO IL FOTOVOLTAICO



Nel post del 07/06/2014 il Blog diede la notizia, che il Governo Renzi aveva l’intenzione di tagliare del 20% gli incentivi al fotovoltaico, con effetto addirittura retroattivo, con il pretesto di voler diminuire del 10% i costi elettrici alle Piccole e medie Imprese (PMI), allo scopo di renderle più competitive. Non veniva detto però che questi costi elettrici incidono solo il 4% del loro fatturato, e quindi la loro competitività potrebbe migliorare solo di un esiguo 0,4% rispetto alle loro attività.

Il Blog proponeva anche che, si poteva ridurre gli incentivi agli speculatori, quelli che la corrente la vendono per lucro, ma NON si doveva farlo nei confronti delle famiglie FV e delle stesse PMI che autoconsumano e possiedono lo Scambio sul Posto (SSP), perchè nel loro caso, l’investimento è stato fatto con lo scopo del RISPARMIO.

Del resto gli stessi incentivi erano stati motivati, fin dal loro apparire, come sostegno a opere di pubblica utilità, per fare rientrare il Paese nei parametri di Kyoto, ed evitare così le salatissime multe previste per gli sforamenti dei parametri di inquinamento...
Il post si concludeva con l’invito a tutti i fotovoltaici auto-consumatori di aderire alla specifica petizione di salvaguardia lanciata dall’amico Bartolomeo su Change.org.

Una decina di giorni dopo la pubblicazione del post, con una  conferenza stampa (18 giugno 2014) i ministri dell’Economia-P.Padoan e dello Sviluppo Economico-F.Guidi, annunciarono e illustrarono l’imminente D.L. integrandolo con 20 slides (chi vuole, può guardarsele QUI).

Gli slogans governativi inseriti nelle slides proclamavamo con tutta la solennità del caso :  “Misure per la competitività (slide nr. 1) ... la bolletta dimagrisce (slide nr. 2)... ... La filosofia dell'intervento è: togliere a chi ha avuto troppo per restituire a chi ha pagato di più (slide nr. 4) ... Le misure favoriranno imprese e consumatori...(slide nr. 4)” .

Naturalmente si lasciava intendere che fra questi consumatori ci fossero anche le famiglie, dato che con la slide nr. 5, il Governo si soffermava a precisarne i beneficiari: “Essenzialmente piccole e medie imprese, ma con effetti anche per le famiglie”


Il 24 giugno 2014, l’annunciato D.L. nr. 91 apparve in Gazzetta Ufficiale (QUI).
Dalla lettura del D.L. si apprende ora che: i tagli retroattivi degli incentivi (art. 26) riguarderanno SOLO gli impianti superiori a 200 kwp, cioè quelli degli 8.600 grandi speculatori (che da soli rastrellano oltre il 60% di tutti gli incentivi!!), diluendo i rimborsi totali del 20%, mediante il loro prolungamento  di 4 anni (4 anni in più sui 20 precedenti, sono il 20% appunto), con corrispondente abbassamento del rateo incentivato. 
In tal modo i grandi speculatori sarebbero costretti a partecipare al rifinanziamento dello Stato, attraverso il “deposito virtuale” del 20% dei loro soldi presso GSE spa, che come noto è interamente di proprietà del Ministero del Tesoro, come da art. 3.4 D.Lgs. n. 79/99.
Però i grandi speculatori potranno cavarsela anche pagando subito solo l’8% (anzichè il 20%) di tutte le loro competenze residue, a titolo di nuova tassazione, con un bello sconto del 67% rispetto alla prima possibilità. (art. 26 comma 7)


Di conseguenza con la possibile cedolare secca all’8%, il D.L. chiude il capitolo riguardante “GRANDI SPECULATORI”, quelli  che, tanto per ricordarlo, pur adoperando la rete pubblica per vendere la loro produzione, non ne pagano alcun costo, perchè questi costi vengono addossati tutti a chi l’energia la compera: famiglie e imprese.
Certo, i tagli agli speculatori decorreranno solo dal 2015 mentre quelli delle famiglie avverranno già dal 1-7-14, cioè sei mesi prima...


Per quanto riguarda famiglie e PMI con FV, la lettura delle slides interpretative e dell’art. 30 del D.L. fa supporre che sarebbero graziate dal Governo, così come raccomandava il Blog, anzi per loro sarebbero state previste semplificazioni.
Infatti nella già citata slide nr. 4, i due Ministri (Sviluppo + Economia) avevano enfatizzato che “Le misure favoriranno imprese e consumatori, perchè : “Il governo garantirà risparmi sulla bolletta elettrica, a regime, stimabili in almeno 1.500 min di euro l'anno ... Il governo vuole: eliminare le rendite, tagliando i sussidi alle fonti fossili e, rimodulando gli incentivi alle fonti rinnovabili, eliminare i sussidi incrociati ingiustificati ... far funzionare la concorrenza...”


Ma è proprio così?
Neanche per sogno: nell’articolato del Decreto-Legge È SCRITTO TUTTO IL CONTRARIO.


Per es., l’art. 23 del D.L. afferma che, se ci saranno risparmi (“...laddove abbiano effetti su specifiche componenti tariffarie...”), i conseguenti  vantaggi andranno a quei soggetti che abbiano “ una potenza impegnata non inferiore a 16,5 kW...” e che siano “...diversi dai clienti residenziali...”, cioè non alle famiglie, che sono clienti residenziali e in più la loro potenza contrattualmente impegnata non supera i 5-6 kw al massimo, perchè le abitazioni non ne hanno bisogno di più!

Vediamo allora, quanto farà pagare  il D.L. 91/14 alle Famiglie e, ironia della sorte, anche alle PMI fotovoltaiche,  perché come vedremo in seguito, se otterranno un 10% di alleggerimento sull’energia, ne pagheranno oltre il 20% con questo taglia incentivi governativo.

Difatti, dice il Governo all’art. 26, che “...Al fine di ottimizzare la gestione dei tempi di raccolta ed erogazione degli incentivi...(?????)”, verrà trattenuto il 10% dei nostri rimborsi FV, lasciandoli per 18 mesi nelle casse del GSE (Gestore Servizi Energetici Spa e di proprietà statale).

Faccio osservare, che la nostra trattenuta del 10% per 18 mesi equivale però ad una trattenuta del 13,33% su base annua, a titolo di rifinanziamento gratuito per il GSE.
Ma c’è di più.

A parte la domanda, di quale ottimizzazione dei tempi di erogazione degli incentivi si parli, dal momento che a noi fotovoltaici domestici, i rimborsi risultavano già posticipati di due mesi rispetto alla data della nostra produzione di energia pulita, e per di più vincolati al raggiungimento della soglia minima di 250 € (cfr. art. 8.3 delib AEEG 90/07).

Tuttavia col vecchio sistema i nostri pagamenti si concentravano nel periodo aprile-ottobre, cioè nei 6-8 mesi estivi produttivi.
Invece ora, questi verranno diluiti in cifra fissa per 12 mesi..

In altri termini, da un incentivo di 2.000 €/anno, corrispondenti ad impianti domestici da 4-6 kwp, si può dire che 200€ verranno trattenuti per 18 mesi (13,33%/anno) e altri 180€ verranno trattenuti mediamente per 12 mesi (9%).
Perciò, fin qui, questo D.L. 91 addebita alle famiglie e imprese artigiane oltre il 22%.

Sembra dunque che questo D.L. 91/14 non sia un intervento di equità, ma un’operazione essenzialmente finanziaria, e lo si capisce anche dalla  la riproposizione dell’anatocismo bancario con l’art. 31 (“Modifiche all'articolo 120 del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385, relativo alla decorrenza delle valute e calcolo degli interessi”), che invece la Corte Costituzionale con sent. 78 del 2/4/2012, aveva messo fuori-legge.  (per chiarire con un esempio: gli interessi sugli interessi in campo creditizio –anatocismo- corrispondono al meccanismo della la tassa sulla tassa in campo fiscale).

E non è finita qui, perché al nostro 22% di aggravio già conteggiato si aggiunge un nuovo 5% di oneri, alquanto bizzarri.

Infatti il Governo ha stabilito all’art. 24 che il nostro autoconsumo istantaneo venga tassato del 5%, più precisamente : “ ... per i sistemi efficienti di utenza (SEU, nota mia) ..., entrati in esercizio entro il 31 dicembre 2014, i corrispettivi ... si applicano sull'energia elettrica consumata e non prelevata dalla rete, in misura pari al 5 per cento dei corrispondenti importi unitari dovuti sull'energia prelevata dalla rete.”

Al comma 5 dello stesso art. 24 il Governo dice che : “ “Per il raggiungimento delle finalità' di cui ai commi 2 e 3, 1' Autorità' per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico (AEEG) adotta i provvedimenti necessari alla misurazione dell'energia consumata e non prelevata dalla rete.”

Possiamo allora chiederci come facessero AEEG e Enel a conoscere questo comma 5, apparso solo nel D.L. 91 del 24-6-14, dal momento che i relativi provvedimenti di misurazione li avevano applicati fin dal 1° gennaio 2014?

Ricordo che il 17-9-13 il Blog aveva già raccolto voci sinistre in proposito, diffondendole nel  post “Stanno uccidendo il fotovoltaico”, e queste chiacchere avevano indotto l’on. Walter Rizzetto (M5S) a presentare un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico (v. post 7-6-14).

Il Governo, che sarebbe stato tenuto a rispondere sull’argomento alle interrogazioni dei Deputati in quanto rappresentanti del popolo, non l’ha fatto, ma le risposte le troviamo nel D.L..

E’ lecita questa nuova imposizione governativa ?

Al riguardo è noto che il Governo deve onorare i trattati internazionali oltre che attenersi alle Direttive dell’Unione Europea, per non esporsi a Procedure di infrazione.

Mi riferisco alla patente violazione nel D.L. del principio “CHI INQUINA PAGA”, che per converso significa che, chi NON INQUINA NON DEVE PAGARE.

Trattasi di un Principio Comunitario di rango costituzionale in quanto inserito nel Trattato di Roma (art. 117 Cost.: La potestà legislativa è esercitata dallo Stato e dalle Regioni nel rispetto della Costituzione, nonché dei vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario e dagli obblighi internazionali).

Chi produce energia verde e non inquina, che 5% dovrebbe mai pagare ?

Non ultimo vi sarebbe anche la DIRETTIVA 2012/27/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2012 sull’efficienza energetica che, come le precedenti, è riferibile al SEU (Sistema Efficiente di Utenza), cioè alle nostre reti private di autoconsumo domestico che, andrebbero valorizzate anzichè tassate.

Invece la nuova fantasiosa tesi di AEEG è che, non essendo i SEU sottoposti al pagamento dei servizi di rete, (appunto perchè sono reti private), ciò rappresenterebbe un incentivo indiretto al FV, e come tale da eliminare... (cfr. la filosofia governativa di eliminare le rendite e togliere a chi ha avuto troppo  contenuta nella gloriosa slide nr. 4)

Sarebbe istruttivo sapere se l’UE è d’accordo con questa elucubrazione che, come detto, spunta nel citato art. 24 del D.L. 91/14.

Messa di fronte all’evidente conflitto con i citati obblighi internazionali, il ministro Guidi ha così replicato:“Vedremo quando i ricorsi arriveranno”, proprio come nel film comico di Steno “Mi faccia causa”.

Ma non è ancora finita: ci sono anche i “Costi di funzionamento Gse a carico di chi ne usa i servizi...” illustrati nella slide nr. 7.
In particolare i servizi di controllo, perchè la slide nr. 4 dice che l’equità elettrica deve “Rafforzare i controlli su chi percepisce gli incentivi”. 
Bene, si facciano pure i controlli, e chi non è in regola sia sanzionato, per converso cosa deve pagare chi è stato trovato in regola ?

Del resto il servizio di controllo non è un servizio richiesto da chi ha il fotovoltaico. Piuttosto è uno strumento usato dallo Stato a suo vantaggio e affidato al GSE, per reprimere le eventuali frodi.

Per esempio, anche quando un evasore fiscale viene sanzionato mica deve pagare anche gli stipendi dei funzionari della Finanza…

Invece no, noi famiglie e PMI con fotovoltaico, ancora una volta dobbiamo finanziare GSE spa.

Infatti l’art. 25 del D.L. 91/14 recita : “Le tariffe sono definite dal GSE sulla base dei costi, della programmazione e delle previsioni di sviluppo delle medesime attività'. La proposta include le modalità' di pagamento delle tariffe.” È facile capire perchè sia proprio il GSE che si debba occupare anche delle modalità di pagamento. Perchè i nostri soldi sono già in mano loro.

Faccio osservare che, con la formulazione operata dall’art. 25 rispetto alla slide,  i costi sono diventati tariffe.

La differenza è evidente. I costi sarebbero stati solo quelli che si registrano per l’operazione, mentre le tariffe tengono conto anche della “programmazione e previsioni di sviluppo”. Senza tacere che, poi di solito, le tariffe lievitano, proprio come ci hanno abituati con le tariffe elettriche, delle autostrade o dei rifiuti.

L’assurdo è che il GSE studia tariffe e pagamenti di un qualcosa che, se sono in regola, non dovrei neppure pagare. Invece d’ora in poi saremo costretti a pagare anche quando non saremo in multa, il che di per sè è già una multa.

Quanto ci costerà tutto ciò ?

Oggi nessuno lo sa, perché le tariffe ancora non ci sono.

Si sa però che in base all’art. 6 del DM 31/1/14  “La programmazione dei controlli con sopralluogo è effettuata su base triennale ...(con)...lo svolgimento di controlli triennali su non meno del 10% della potenza di tutti gli impianti incentivati di cui almeno la metà senza preavviso”

Quindi nei prossimi tre anni almeno il 10% famiglie e PMI con fotovoltaico dovrà sborsare queste tariffe, e a seguire anche tutte le altre famiglie, anche se tutta la documentazione è già stata presentata al GSE per poter ottenere l’autorizzazione iniziale agli incentivi. Tutti questi documenti iniziali ricevuti dal GSE non servivano abbastanza a dimostrare la nostra regolarità, perchè l’art. 9.3 di questo DM burocratico aggiunge “Il GSE pubblica sul sito l'elenco dei documenti che devono essere tenuti presso il sito di impianto.”, aggiungendo così burocrazia a burocrazia.

Ma c’è un altro aspetto più grave che emergerà nel tempo.

La morìa di imprese che provocherà il D.L., farà rimanere le famiglie sprovviste del supporto tecnico che occorrerà loro in occasione dei controlli, per la semplice ragione che la loro impresa installatrice potrebbe essere fra quelle chiuse, a causa di questo D.L., mentre quelle ancora operative sul mercato potrebbero farsi pagare profumatamente la consulenza richiesta dal cliente occasionale.

Lo scempio così complessivamente disegnato, si aggiunge all’espropriazione del 50% e oltre della nostra energia, provocato dalla finanziarizzazione dello Scambio sul Posto (SSP) e alla circolare dell’Agenzia dell’Entrate nr. 36E per accatastare anche i piccoli impianti domestici allo scopo di aumentare la rendita catastale sulla quale pagare le tasse sulla casa.

Cos’è diventato allora il fotovoltaico domestico ? I risultati del sondaggio che potete vedere nel blog dice che i ¾ dei votanti non investirebbe più i loro risparmi nell’energia verde.

Cosa si può fare a breve ?

La petizione di Bartolomeo, indirizzata al Premier v. post del 7 giugno, ha raccolto meno di millecinquecento firmatari, di cui tantissime ditte fotovoltaiche di altri siti e forum, con un risultato pari a circa lo 0.5% degli interessati.

Secondo voi, che conclusione ne può trarre il Premier Renzi a proposito del suo D.L. e di noi famiglie fotovoltaiche?

Ancora, il Governo dei rottamatori  con il D.L. 91/14 ha ucciso il fotovoltaico per le famiglie!

Stanno deliberatamente spegnendo la luce della green economy a vantaggio di quella fossile, per la quale, lo stesso premier Renzi, ha annunciato, il 19 luglio 2014, che ENI investirà 50 Mld di dollari ... in Mozambico ? (v. Ansa QUI http://ansamed.ansa.it/sito/notizie/politica/2014/07/19/renzi-in-mozambicoda-eni-50-mld-dollari_babd7021-3d6b-406e-b399-f91ca68472c2.html)

Allora come mai “Il governo vuole eliminare le rendite, tagliando i sussidi alle fonti fossili”  della nota slide nr. 4? Non si contraddice forse il Governo?

Tuttavia finchè il D.L. non verrà convertito in Legge (entro il 24 agosto, ndr) qualcosa si potrà fare, sempre che il Governo non ponga la questione di fiducia per impedire qualsiasi modifica o discussione al Parlamento.

Naturalmente ringrazio tutti gli amici dell’IO-CI-SONO che fin dalla sera del 7 giugno u.s. hanno aderito alla petizione. Però siamo ancora troppo pochi.

Non dobbiamo avere paura delle parole dei malvagi, ma del silenzio degli onesti. M.Luther King’

sabato 7 giugno 2014

TAGLI DEL GOVERNO IN ARRIVO PER LE RICCHE E FORTUNATE FAMIGLIE FOTOVOLTAICHE. DECRETO SPALMA INCENTIVI


Tagli del governo in arrivo per le ricche e fortunate famiglie fotovoltaiche. Decreto spalma incentivi.

Il Blog era già pronto a pubblicare il post sulla convenienza delle pompe di calore, ma la recente notizia che abbiamo appreso ha la priorità.

Sembra che il governo in carica abbia intenzione di stracciare gli incentivi del nostro impianto fotovoltaico, diminuendoli retroattivamente del 20% e diluendoli in 27 anni.

Questa operazione consentirebbe al governo Renzi di mantenere le promesse elettorali di ridurre del 10% il costo dell’energia alle piccole e medie imprese (PMI),  allo scopo di renderle più competitive sul mercato.


Ma come mai il governo non informa altrettanto bene la gente che il costo dell’energia pesa circa il 4% sul fatturato di un impresa, il che significa che una riduzione del 10% in realtà corrisponde ad una misera riduzione dello 0,4% sulle loro attività.  (Quanto più invece pesano, burocrazia, tasse, banche ecc. sulle loro attività?)

E questa misera riduzione non può certo essere considerata decisiva per la loro competitività! Anche se lo vogliono far credere.

Da dove il Governo, con il Ministro dello Sviluppo Economico F. Guidi (figlia del patron di Ducati Energia Spa), intende prendere questi soldi?
Falciando le nostre famiglie che hanno investito i propri risparmi in un piccolo impianto FV per conseguire l’autosufficienza domestica.

Non è la prima volta che lo fanno, ormai sono abituata a queste azioni, che danneggiano noi piccoli investitori fotovoltaici/ famiglie fotovoltaiche. Per il Blog il fotovoltaico era già moribondo il 13 settembre 2013 con la pubblicazione del post “FOTOVOLTAICO MORIBONDO INSIEME ALLO SCAMBIO SUL POSTO (SSP)! Stanno uccidendo il fotovoltaico!”.

Il sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico (MISE), Silvia Velo, ha fatto sapere che i soldi per ridurre le bollette alle PMI (piccole medie imprese) verrebbero prelevati effettivamente dalle famiglie, ma solo da quelle più “fortunate e ricche” : quelle cioè che hanno un impianto FV, e che pertanto godono di incentivi da nababbi.

Il ragionamento più o meno è questo: «...la bolletta costa troppo, perchè sovraccaricata dagli incentivi alle rinnovabili. Eliminati gli incentivi, automaticamente le bollette diventerebbero più leggere.»
Per inciso, questa valutazione sul costo degli incentivi al FV, è lo stesso ragionamento propagandato dall’ex presidente dell’Enel, Enrico-(Chicco) Testa.

Avete capito? Noi fotovoltaici, che abbiamo investito i nostri risparmi in infrastrutture domestiche di pubblica utilità, siamo ora considerati e visti come privilegiati, come ricconi, anche se in molti casi abbiamo sottoscritto mutui con le banche per pagare l’impianto FV di casa.
Purtuttavia, questa è l’immagine che i malpensanti ci hanno cucito addosso e che dobbiamo contestare e contrastare subito e con forza, al fine di non essere rovinati.

Nell’audizione del 30 maggio 2014, il Vice Ministro del MISE- De Vicenti afferma chiaramente a pag. 3:
“18.  In aggiunta a questa misura ed in particolare per il settore fotovoltaico, si stanno valutando anche altre strade, con un approccio, comunque, che non comporterebbe tagli retroattivi del volume complessivo degli incentivi, ma piuttosto una ridefinizione dei tempi di erogazione dell’ammontare complessivamente spettante: tutto ciò con un dialogo aperto con operatori economici e finanziari e senza intaccare in alcun modo il sostegno che questo Governo intende dare al settore delle fonti rinnovabili e, naturalmente, la fiducia degli investitori nel nostro Paese.”

Tutte chiacchere per confondere, e tradotto dal politichese vuol dire che se in passato abbiamo ricevuto di più, per il futuro gli incentivi devono diminuire, dato che l’ammontare complessivo è spalmato su un numero maggiore di anni.  L’intero documento è QUI


Faccio un esempio chiaro.
1) Chi ha un mutuo sa che per diminuire la rata basta allungare la durata del mutuo, però è la banca, che deve accettare la proposta di diminuzione della rata, firmando un nuovo contratto più lungo. Invece la firma che noi abbiamo messo sulla convenzione col GSE per avere i rimborsi (incentivi) non vale nulla. Il Governo la cambia di autorità senza una nostra nuova firma neppure di accettazione.
2)Tutti sanno che gli incentivi avvengono in base alla produzione del ns impianto FV, che diminuisce per esaurimento col passare del tempo, e così gli incentivi. Ebbene, questo è il secondo effetto che ottiene a suo vantaggio il Governo col suo intento dilatorio chiamato prosaicamente spalma incentivi.
3)Il terzo effetto è quello che si combina con  la svalutazione, data dall’inflazione, per cui il rimborso FV perderà ulteriormente di valore in quei 7 anni in più di diluizione.

Si noti, che  dal documento,  non sono neanche interpellate le famiglie o le loro associazioni, al loro posto sono però interessati gli ‘OPERATORI FINANZIARI’ cioè le banche.
Risulta infatti che, il Ministero, fin dal 24 aprile 2014, le abbia direttamente informate delle sue intenzioni insieme alle imprese di vendita.
Si ricordi che il FV familiare è già stato pesantemente colpito attraverso il cambio delle regole dello scambio sul posto nel 2009, con il quale da allora le nostre famiglie vengono rapinate anche della metà (e oltre) della nostra energia immessa in rete.
Incombe anche la minaccia di tassare il nostro autoconsumo istantaneo, attraverso l’installazione obbligatoria di un contatore apposito. Il blog lo aveva preannunciato nel post del 25 agosto 2013 QUI, e pare che oggi la cosa sia molto concreta e preoccupante, tanto che il deputato M5S Walter Rizzetto con una interrogazione del  25 maggio 2014  QUI) ha chiesto lumi al Governo.

Infine il FV familiare con una potenza superiore a 3 kwp, è preso di mira anche dall’Agenzia delle Entrate (circolare 36/E del 19-12-2013 QUI) con la quale pretenderebbe l’aumento delle rendite catastali (e relative tassazioni sulla casa).

Il 27-5-14 Gli Amici della Terra, (QUI), hanno subito preso posizione, distinguendo fra Famiglie FV e speculatori, chiedendo conseguentemente la “...cessazione immediata degli incentivi per i grandi impianti eolici e per gli impianti di sola produzione di elettricità a fini commerciali;” (pag. 6)

Per il blog non basta, è necessario che l’incentivo CIP6 (componente che grava sulla bolletta elettrica di tutti) venga completamente tolto ai petrolieri e agli inceneritori, perchè l’immondizia non è una fonte rinnovabile, nè è neppure lontanamente assimilabile; e che questi tagli siano i veri risparmi da utilizzare per diminuire le bollette alle famiglie e alle PMI.

Non permettiamo che questa intenzione governativa diventi legge, muoviamoci!!!

Uniamoci e aderiamo alla petizione dell’amico Bartolomeo di Cuneo, che ha un impianto familiare da 3 kwp e ha lanciato una petizione preventiva, indirizzata direttamente al Primo Ministro Renzi clicca QUI o direttamente nell'immagine qui sotto



http://www.change.org/it/petizioni/matteo-renzi-presidente-consiglio-governo-italiano-no-alla-riduzione-retroattiva-degli-incentivi-sul-fotovoltaico



Il Blog sostiene la petizione, e vi invita a sottoscriverla e diffonderla anche agli amici con il passaparola e condividendo il link in FB e con ogni altro mezzo di comunicazione.



uniamoci e facciamo fronte comune!



Alessandra


lunedì 3 marzo 2014

FOTOVOLTAICO E POMPE DI CALORE: BUONE NOTIZIE DAL GARANTE - TARIFFA D1



Fotovoltaico e pompe di calore: buone notizie dal garante - tariffa D1


Finalmente una buona notizia.

Sembra che l’Authority voglia riconsiderare il divieto di poterci fare accedere liberamente alla nuova tariffa fissa componente rete D1 (senza cioè la perversa QUOTA-PRO-DIE) prevista per le pompe di calore, contenuta nella sua delibera 607/13.

  
Tariffa fissa componente rete D1 per pompe di calore ipotizzata dall’Authority

  
Ciò a conferma del fatto che le considerazioni fatte dal Blog  QUI sono corrette. Infatti, in nome dell’efficienza energetica imposta dall’UE, sarebbe stato assurdo vietare di possedere un sistema ausiliario a chi avesse deciso di riscaldare la propria abitazione con le pompe di calore. Sarebbe stato infatti violato il c.d. principio di Carnot, che ne determina il loro rendimento in funzione del calore da trasportare in casa, al puro scopo di favorire le imprese di vendita attraverso i superconsumi, in occasione di certe situazioni climatiche.

Nel suo documento consultivo di avvio alla sperimentazione della nuova tariffa D1, l’Authority premette che “... gli orientamenti presentati nel presente documento (scaricabile da QUI), sono propedeutici all’adozione del provvedimento da emanarsi entro il 30 aprile p.v., al fine di consentire l’avvio, a decorrere dal terzo trimestre dell’anno in corso, della sperimentazione tariffaria rivolta ai clienti domestici che utilizzano, nell’abitazione di residenza, pompe di calore elettriche come unico sistema di riscaldamento”.


Però, qualche pagina dopo, l’Authority motiva il dietro-front all’unicità del sistema di riscaldamento per ragioni di comfort, presentando due righe dopo una nuova restrizione:

“... è tuttavia del tutto ragionevole ritenere ammissibile la presenza di particolari sistemi integrativi atti a garantire un adeguato comfort anche in presenza di condizioni climatiche particolarmente rigide, purché questi siano basati sull’utilizzo di fonti rinnovabili (ad es. caminetti, stufe a pellet, ecc.)”  - art. 3.10 pag. 11 doc. cons.  52/2014/R/EEL.


La nuova restrizione è la seguente: Il sistema di riscaldamento ausiliario (da utilizzare per brevi periodi e solo in condizioni limite), deve essere ... A LEGNA!
 

Tuttavia il Blog pone il seguente quesito: se il GPL o il metano sono considerati ecologici, tant’è vero che i veicoli da loro alimentati sono sempre esentati dai blocchi temporanei del traffico, perchè in Italia, GPL e metano, non dovrebbero esserlo anche per il riscaldamento  AUSILIARIO, da impiegare nei brevi periodi di “condizioni climatiche particolarmente rigide”?

All’AEEG è già stata inviata una segnalazione in proposito.


L’opportunità che ci offre l’Authority ci dà grande gioia e soddisfazione, ma speriamo che la nuova (apodittica) restrizione valga solo per il periodo di ‘sperimentazione’, ma che poi sparisca nella disciplina definitiva.

Chi fosse interessato alla sperimentazione può scaricare - al termine di questo post -  la domanda di ammissione alla sperimentazione tariffaria ai sensi dell’articolo 8 della deliberazione 19 dicembre 2013, 607/2013/R/eel, inoltrandola poi alla propria impresa di distribuzione (per es. Enel distribuzione spa), con l’accortezza di inserire nella sezione di DICHIARAZIONE, il riferimento alla delibera definitiva, che risulta ancora in bianco.



Alessandra



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C O N S I G L I O
Un consiglio per chi intendesse installare pompe di calore.

Sono da preferire:
- apparecchiature dotate di inverter e funzionanti anche sottozero;
- marche e modelli che privilegiano la qualità costruttiva e le garanzie lunghe (i principali punti deboli delle pompe di calore, che possiedono molti componenti in rotazione - quali ventilatori, compressori, etc, - sono i cuscinetti, la cui usura precoce può determinare malfunzionamenti, cigolìì, perdita di funzionalità, etc.;
- marche e modelli con schede elettroniche di prima qualità, e quindi affidabili.

 
Domanda accesso sperimentazione